Pesca - raccolta e depurazione molluschi
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L'attività della ditta "Ghezzo Giovanni" del Lido di Venezia inizia nel lontano 1959 ad opera del padre degli attuali titolari, per l'appunto il Sig. Giovanni, e di suo fratello. Inizialmente i prodotti lavorati erano solamente le cozze, che si vendevano esclusivamente nei mercati della Puglia, poichè nel Nord-Est non erano sufficientemente conosciute, o non venivano ancora considerate dai pochi che invece le conoscevano.
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News > Finisce il Fermo Pesca in Alto Adriatico
27 Agosto 2012,
MANZATO: MA ALMENO UN’ALTRA SETTIMANA SAREBBE STATA UTILE..

Anche per Franco Manzato, assessore alla pesca del Veneto, il fermo pesca anticipato non ha dato risultati che possano essere considerati definitivi, anzi. “Manca il pesce adulto – concorda Manzato – e a questo si sommano anche le gravi morie di molluschi in alcune aree della laguna di Venezia e delle lagune del Delta del Po, a causa del particolare andamento climatico di quest’estate. Di certo il problema di cosa pescare con le nuove normative europee esiste e rischia di penalizzare l’impegno degli addetti ai lavori e le imprese per l’aumento dei costi, in particolare del gasolio, per rimettere le barche da pesca in mare”.
Oggi infatti si conclude il fermo pesca, iniziato il 16 luglio su pressante richiesta del Veneto, e accolto favorevolmente anche dalle altre Regioni del Distretto, per adeguare la “tregua” alle esigenze di questo tratto di mare. La durata del fermo è però rimasta sempre la stessa, mentre gli agli stock ittici sarebbe servito un po’ di tempo in più per raggiungere le taglie legalmente commerciabili.“Riprenderemo il discorso e sentirò al più presto i colleghi delle altre Regioni per concordare un’azione comune rispetto ad un obiettivo che è di tutti: garantire un futuro a questo settore economico tradizionale, nel rispetto di quelle che sono le peculiarità dell’Alto Adriatico, adeguando nel contempo la pressione di pesca per non compromettere in modo irreversibile una risorsa che è importante dal punto di vista economico e sociale non solo per le nostre aree costiere. Il che in pratica si dovrà tradurre anche in una gestione delle risorse alieutiche non solo per quanto riguarda il fermo pesca ma per tutti gli aspetti che attengono alle nostre specificità”.

Articolo tratto da Regioni.it